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Acufene?

Cos’è l’acufene?

L’acufene, noto anche come “tinnito“, è un disturbo a carico dell’orecchio che si manifesta con una percezione sonora seppur in assenza di rumori esterni. Il suono può essere debole o forte, continuo o intermittente, e può essere percepito da un orecchio (acufene unilaterale) oppure da entrambe le orecchie (acufene bilaterale). Le cause all’origine di questo disturbo possono riguardare direttamente l’orecchio (otogene), oppure possono dipendere da fattori esterni all’orecchio. Gli acufeni non sono una patologia, ma rappresentano dei sintomi che appartengono ad una condizione medica di base.
Questo problema colpisce in media 1 persona su 5. Gli acufeni possono presentarsi secondariamente a differenti condizioni patologiche ed è difficile stabilirne una causa univoca.

Quali sono le cause dell’acufene?

Tra le varie cause si possono includere:

  • Patologie dell’orecchio (cerume, otiti, corpi estranei, ipoacusia, neurinoma acustico-vestibolare
  • Malattia di Ménière
  • Esposizione a suoni di elevato volume
  • Stress emotivo
  • Farmaci ototossici
  • Problemi a carico dell’articolazione temporomandibolare
  • Contratture muscolari
  • Problemi cardiovascolari
  • Conflitto neurovascolare

Le condizioni di vita dei pazienti che soffrono di acufeni possono subire dei cambiamenti a livello psicologico. Tali cambiamenti sono la fonte di stress, depressione, difficoltà nel sonno.
Spesso queste persone si sentono molto affaticate, sono irritabili e non riescono a concentrarsi con una conseguente perdita di memoria. Questi fattori di rischio possono portare il paziente a sviluppare una depressione o un disturbo d’ansia generalizzato.
Se viene individuato nella causa dell’acufene un disagio psicologico (ansia, depressione, disturbo post-traumatico da stress), è sempre suggerita una psicoterapia cognitivo-comportamentale, in abbinamento ad eventuali altre terapie.

Terapia TRT

La terapia di riqualificazione dell'acufene (TRT) è un metodo clinico specifico basato sul modello neurofisiologico dell'acufene descritto da Jastreboff (Jastreboff, PJ (1990). Neurosci. Res., 8: 221-254). Il metodo è finalizzato all'assuefazione delle reazioni evocate dall'acufene e successivamente, all'assuefazione della percezione dell'acufene. Nella TRT sono implementati e necessari due componenti che seguono rigorosamente i principi del modello neurofisiologico dell'acufene: (1) consulenza, finalizzata alla riclassificazione dell'acufene in una categoria di segnali neutri e (2) terapia del suono, volta a indebolire l'attività neuronale correlata all'acufene.

Tutti i pazienti che soffrono di acufene possono essere sottoposti alla terapia TRT indipendentemente dalla causa degli acufeni, non può recare alcun danno al paziente e si è dimostrata efficace nell’80% dei casi trattati. Ciò che viene modificato è la reazione negativa associata alla percezione del fischio nelle orecchie.

Alla fine del trattamento quindi, il paziente non avvertirà più l’acufene come sintomo estremamente debilitante e avrà inoltre imparato a controllare le componenti emozionali ad esso associate, tanto da ridurre l’impatto emotivo complessivo che era causa della dimensione invalidante.

Questo trattamento ha l’obiettivo di decondizionare il paziente che soffre di acufeni, attenuandone il grado di consapevolezza e dominando i fattori emozionali responsabili della persistenza dell’acufene stesso.

Scopo di questa procedura non è la soppressione dell’acufene, i cui meccanismi chemio ed elettrogenetici sono ancora sconosciuti, bensì il “ricondizionamento” della sua percezione al fine di mitigare le sequele psico-affettive e neuro-vegetative che ne caratterizzano la dimensione invalidante.

Nelle situazioni in cui, associata all’acufene è presente una ipoacusia (ovvero un abbassamento della capacità uditiva da lieve a grave), la correzione della perdita uditiva attraverso l’uso di protesi acustiche, nella maggioranza dei casi genera un abbassamento o addirittura l’annullamento della percezione dell’acufene, per merito del mascheramento naturale che avviene grazie alla ritrovata percezione corretta dell’ambiente sonoro circostante.