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Hai già un apparecchio acustico ma ti aspettavi di più?

E’ noto come, per chi è soggetto a una perdita uditiva, seguire una conversazione nel rumore risulti difficoltoso e stancante. A differenza della comprensione del parlato nella quiete, che può essere non eccessivamente impegnativa anche per soggetti ipoacusici, la presenza di rumore richiede uno sforzo di ascolto tanto maggiore quanto più è alto il livello di rumore nell’ambiente. Oltre un determinato livello di sforzo, il soggetto rinuncia all’ascolto per eccesso di dispendio energetico.

Se questo concetto vale in generale per i normoudenti, si può facilmente immaginare quanto possa incidere su un ipoacusico che, in quanto tale, non gode di un panorama sonoro completo.

Troppo spesso quando si parla di protesi acustica ci si imbatte in discorsi che rimandano a fischi, ronzii, fastidi, intolleranza e scarsa discriminazione vocale. Ma quanto di tutto questo è riconducibile ad un’errata applicazione? E quanto a reali limiti dell’orecchio o ad un percorso di adattamento non completato?

Otosense ti offre la valutazione dei risultati oggettivi della tua protesizzazione. Attraverso metodi innovativi e simulando i reali ambienti della vita quotidiana, saranno stabiliti gli eventuali margini di miglioramento con protesi. I percorsi Otosense di supporto cognitivo e di miglioramento delle capacità di elaborazione del parlato saranno complementari all’apparecchio acustico per raggiungere il benessere che desideravi.

Perchè le protesi acustiche sono nel cassetto